Per usare una espressione cara agli amanti del calcio, tra la Banca Carige e Bankitalia siamo arrivati al botta e risposta. Numerosi i temi in agenda, alcuni scottanti

che riguardano l’istituto creditizio genovese, alle prese con diversi finanziamenti da spiegare, alcuni elargiti con troppa facilità, almeno così sembra. La Banca Centrale, o meglio i suoi integerrimi ispettori giunti da Roma, avevano mosso osservazioni precise e chiesto risposte adeguate nel tempo limite di trenta giorni. Così il presidente Giovanni Berneschi ha preparato con calma il suo commiato dal vertice della banca concentrandosi sulle “controdeduzioni” da girare all’istituto centrale. Il documento lo si potrà eleggere per esteso nel prossimo consiglio di amministrazione, in programma il prossimo 30 settembre, e quindi toccherà all’assemblea dei soci fare il suo corso e decidere il ricambio della governance, così come richiesto con forza proprio da Bankitalia. 
Oltre ai crediti concessi con troppa facilità, a bassi tassi, nel mirino degli ispettori erano terminati anche le assicurazioni. Per sostenerle la banca ha rovesciato nelle due società una enorme liquidità, appesantendo i suoi conti e questa manovra ha indotto gli ispettori ad approfondire il caso. Da qui l’idea di vendere proprio il ramo delle assicurazioni che, nel frattempo, sono tornate in utile. Anche qui la crisi ha dato una mano, ma questa volta in positivo. I sinistri sono diminuiti perché è sceso il numero delle auto in circolazione.