Ora fanno sul serio. Da sempre con voce in capitolo all’interno della Banca Carige, i piccoli azionisti hanno fatto un passo, con l’arrivo ufficiale dello statuto. L’appuntamento era allo Starhotel

di Corte Lambruschini per le iscrizioni e l’elezione del presidente. Il clima era sereno, lontano anni luce dall’aria tesissima che si respirava fino alla scorsa estate, sia nel cda della Banca Carige che alla Fondazione, con sgambetti reciproci e messe in minoranza. Attualmente, secondo i calcoli della “pasionaria” dei Piccoli Azionisti dell’istituto creditizio genovese, Maria Rosa Cottini, i piccoli azionisti sono una cinquantina, di gran lunga molto di più rispetto ai due di qualche mese fa, segno che cresce la fiducia verso la banca e la sua dirigenza, in mani solide. Si tratta di genovesi che hanno il vanto di possedere una piccola azione, una macchietta in un oceano di Carige. L’aiuto dei notai è stato fondamentale, occorreva una certa regolamentazione e domani sarà presentato ufficialmente sia statuto che presidente agli organi di stampa. Il totale della somma dei piccoli azionisti, comunque, non deve superare il 2%, oltrevalicato questo tetto non ci saranno nuovi azionisti.