Una doppia delibera che profuma di beffa e smacco allo stesso tempo. Le dismissioni prima, l’aumento di capitale poi, entrambe votate all’unanimità dal consiglio

di indirizzo della Fondazione Carige, si apre un nuovo fronte con la Banca Carige. Non siamo ai tempi della querelle tra Repetto da una parte e Berneschi dall’altra, ma questo è il primo vero scontro in atto da quando nell’estate 2013 le strade della Fondazione, il braccio operativo della banca, e l’istituto creditizio si scontrano. La Fondazione, infatti, sottolinea, che la banca non può richiedere nuova liquidità ai soci, semmai si tratta di una scelta successiva, e non precedente. Se infatti il rafforzamento patrimoniale indicato da Bankitalia per Carige è di 800 milioni di euro, l’aumento di capitale sarà una parte “residuale” e scatterà solo se le cessioni non avranno coperto l’intera quota.