In occasione della decima giornata dell’economia, il momento in cui le Camere di Commercio fanno il punto sull’economia delle province italiane, il presidente Paolo Odone ha presentato

il rapporto sull’economia genovese 2011 e il nuovo sito “focuStudi” (www.focustudi.ge.camcom.gov.it/), che permette di visualizzare in pochi click il patrimonio informativo della Camera.
 “Quest’anno – ha commentato Odone – oltre ad analizzare i risultati 2011 dell’economia provinciale abbiamo voluto guardare indietro, agli anni dal 2007 in poi, per analizzare la reazione delle nostre imprese alla crisi globale: ebbene, il quadro complessivo che ne deriva è quello di un’impresa genovese che tiene il mercato, ma con fatica. Nel 2011, in particolare, sono andati bene il traffico merci del porto il  turismo  e il commercio estero. Male il lavoro, i consumi e i fallimenti, in particolare nel commercio: due alluvioni in due anni non potevano non lasciare il segno. E il 2012 è iniziato male, con l’inflazione che ha ripreso a correre (3,5% a marzo) e le previsioni di assunzione delle imprese al ribasso (-1830 posti di lavoro in provincia).
Partiamo dal classico termometro dello stato di salute delle imprese,  il numero delle imprese iscritte al Registro della Camera di Commercio:  il 2011 si è chiuso in lieve crescita, con 72.089 imprese attive in provincia di Genova (un timido +0,6% rispetto al 2010, pari a +764 imprese).  Guardando indietro agli anni della crisi, quello che emerge è la solidità delle società di capitale genovesi (dal 1998 al 2011 l’unico saldo negativo è nel 2008), e una miniripresa delle imprese individuali (dopo 6 anni di saldi negativi il saldo torna positivo nel 2011). Lo stesso dato è confermato dall’analisi del tasso di sopravvivenza delle imprese dopo 5 anni, che permette di vedere, su 100 imprese nate nel 2006, quante erano ancora attive nel 2011: anche in questo caso le società di capitali sono quelle che tengono di più (nei 5 anni sempre intorno al 60%), mentre le imprese individuali scendono dal 62% del 2006 al 56% nel 2011.