Almeno un metro di distanza tra i clienti, locali sanificati in continuazione e personale lavorativo addetto con tanto di mascherine e guanti. Fino ad ora, la stragrande

maggioranza dei negozianti genovesi, sta rispettando le normative del decreto ministeriale. In una Fiumara deserta (chiusi oggi il 70% dei negozi, non alimentari), negli altri locali le regole sono rispettate. Davanti all’Euro Spin di Marassi in via Bobbio si fa la fila alla cassa distanziati di un metro (ci sono i segnali gialli per terra). Alla Ekom più avanti si aspetta in fila il proprio turno fuori.
Al bar il “Portico” di via Avio a Sampierdarena addirittura ci sono i segnali sia per terra che sul balcone, di rosso, mentre nel distributore di bevande calde in piazza Manzoni a Marassi segnato tutto di grigio per terra: a destra chi sorseggia il caffè, a sinistra chi si sgranocchia le patatine, nel mezzo chi ha sete.
Drammatica la situazione dei mercati rionali genovesi, il cui incasso è calato a picco come tutti gli altri esercenti commerciali.
Gli unici che si stanno beneficiando in questo dramma economico nazionale sono solo i farmacisti ed i negozi alimentari, in particolare le grandi catene.