Dalla Puglia giungono finalmente notizie positive anche per i lavoratori dell’indotto genovese. Non ci saranno esuberi nell’Ilva di Taranto. È l’assicurazione che fornisce l’azienda

ai sindacati metalmeccanici a proposito del passaggio, nel ciclo produttivo, dalla carica di minerali preparata in agglomerato al preridotto di ferro e dal carbone coke al gas. 
Un’innovazione che riprende modelli già in atto nella siderurgia europea come nel caso degli stabilimenti di Linz e Donawitz dell’austriaca Voestalpine, e che per Taranto varrà nella produzione di 2,5 milioni di tonnellate di acciaio l’anno su una quota complessiva di 8 milioni. 
I lavoratori di Cornigliano, pertanto, non dovrebbero avere conseguenze e il loro posto, almeno per ora, è saldo. Di questi tempi è già una bella notizia.
Intanto, cambia nel piano dell’Aia la tempistica dello stop all’altoforno 5. Il rifacimento non comincerà più a luglio prossimo ma a settembre, ovvero dopo il riavvio dell’altoforno 1 – fermo da dicembre – e per il quale sono stati lanciati gli ordini d’acquisto per i sistemi di depolverazione e captazione del piano di colata. Lavori che termineranno ad agosto 2014.