Clamorosa svolta all’Ansaldo. L’ad Alessandro Pansa ha ceduto alla pressione di governo, parti sociali, istituzioni locali, lavoratori e sindacati, tutti compatti

affinchè Ansaldo restasse in mano italiane. Domani sarà il giorno della firma tanto attesa, posticipata di 24 ore sulla tabella di marcia. E’ infatti imminente l’ingresso della Cassa Depositi e Prestiti attraverso il Fondo Strategico Italiano all’interno del pacchetto di quote dell’Ansaldo. Oggi il capitale dell’azienda genovese è suddiviso fra Finmeccanica (55% delle azioni) e il fondo americano First Reserve (con il rimanente 45). L’operazione che sta per nascere con il sigillo del governo Letta, prevede che al fondo della Cassa Depositi e Prestiti vada una quota azionaria fra l’80 e l’85 per cento. Quindi il gruppo sud coreano Doosan, che dai primi di luglio era alla ricerca di una quota maggioritaria. Pertanto gli americani si defilerebbero dalle quote, mentre Finmeccanica resterà nel capitale come azionista di minoranza con una quota fra il 15 e il 20%. Il passo successivo sarà l’avvio di una trattativa per cedere una significativa quota di azioni ai coreani di Doosan. Quota comunque che mai andrà sopra il 49 per cento, così da lasciare sempre in mani italiane la maggioranza assoluta dell’azienda.