Per anni è stata al centro di tutto: delle scuole che andavano a vedere di persona come si fa il latte, di tanti negozi e supermercati che si rifornivano e persino di privati, poi il vuoto

con lo spettro di licenziamenti, smantellamento dell’indotto di Fegino e la paura di non poter disporre di un vanto per il nostro territorio. Per questo motivo domani pomeriggio farà molto caldo: si decide sulle sorti della Centrale del Latte di Fegino, ma per i sindacati Comune di Genova e Regione Liguria non sanno che pesce prendere e continuano a perdere tempo. Il tempo passa e soluzioni concrete non se ne vedono. Domani pomeriggio, alle 17,30, i lavoratori della centrale del latte Oro incontreranno a palazzo Tursi l’assessore comunale allo Sviluppo economico Francesco Oddone e l’assessore regionale al Lavoro Enrico Vesco. I sindacati sono pessimisti: l’ultima speranza di una soluzione positiva alla crisi era legata alla proposta avanzata dagli imprenditori genovesi rappresentati da Confindustria alla multinazionale francese Lactalis per l’acquisizione del sito produttivo di Fegino, ma la data fatidica del 4 dicembre è passata da un pezzo nel silenzio assoluto e con 27 lavoratori in cassa integrazione la situazione non è affatto rosea. Per fortuna metà dei dipendenti licenziati sono stati assorbiti dal tessuto sociale di altre realtà.