Nel 2016 il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese giovanili e straniere risulta positivo anche se in calo rispetto al 2015 (rispettivamente +1.395 e +577 unità), mentre

per le imprese femminili resta di segno negativo (-270 unità). Nel panorama nazionale, la Liguria resta salda al 2° posto per tasso di imprenditorialità straniera (12,2%, quasi 3 punti percentuali sopra la media italiana), subito dopo la Toscana; mantiene il 15° posto per quanto riguarda le imprese “rosa” (22,1%, di poco superiore al valore nazionale) e per le imprese giovanili (8,6% contro il 10% registrato in Italia).
Il settore più gettonato dai giovani resta il commercio, seppur in calo del 2,4% rispetto al 2015, seguito dalle costruzioni, che perdono il 7,5% delle imprese, e da ristoranti e bar (-2,9%). L’imprenditoria femminile si concentra principalmente nelle attività commerciali (in lieve flessione, -1,6%), nei servizi di alloggio e ristorazione (+1,8%) e nelle altre attività di servizi (+0,5%). Sono le costruzioni, infine, il settore prevalentemente scelto dagli stranieri per avviare un’attività (+0,9% rispetto al 2015), e che rappresentano il 39% del totale delle imprese straniere, seguite dal commercio (+3,5%) e dalle attività turistiche (+5,7%). Tra le persone registrate la nazionalità più numerosa resta quella albanese (il 14,3% degli stranieri), seguita da quella marocchina (12,9%).
Gli addetti delle imprese giovanili, riferiti al 3° trimestre 2016, ammontano a 22.328 unità e rappresentano il 5% del totale degli addetti; rispetto allo stesso periodo del 2015 sono diminuiti del 4%.
In aumento gli addetti delle imprese femminili, pari allo 0,7%: ammontano a 76.090 unità e rappresentano il 17,2% del totale degli addetti. Le imprese straniere sono le uniche che, nell’arco di tempo considerato, hanno visto sempre crescere in maniera costante il numero di addetti: tra il 2015 e il 2016 sono cresciuti del 3,8% raggiungendo quota 28.543 (il 6,4% del totale degli addetti).