I primi colpi a salve, come era nella prassi, li ha sparati Ucina Confindustria della Nautica, apparsa preoccupata per le ambizioni di Nautica Italiana di Lamberto Tacoli, che in pochi giorni

dalla nascita sta bruciando le tappe. La costola di Ucina, ore dopo ore, ha stretto una serie di importanti affiliazioni, mettendo all’angolo Confindustria e punta anche al mondo della moda. Carla Demaria, la prima donna presidentessa della storia di Ucina, attacca a testa bassa, alla vigilia del Salone Nautico di Genova: “Negli ultimi anni ho trascorso lunghi periodi all’estero e mi sono resa conto di quanto sia pericolosa e quindi intollerabile una caratteristica tipica- mente italiana: l’attitudine all’autodenigrazione, alla critica distruttiva, alla lamentela”.