Aria di sciopero e maretta in vista tra i marittimi italiani e liguri in particolari. E non solo per le ampie spese che devono affrontare per aggiornare i propri curricula attraverso corsi

molto cari ed impegnativi pagati dagli stessi lavoratori, fino a 5 mila euro in due anni, con corsi fisici molto duri e sfaticanti, non adatti agli over 50. Ed allora ecco che i sindacati chiedono una risoluzione del problema magari ispirandosi alle condotte degli altri Paesi, essendo la normativa recepita di tipo internazionale. Le organizzazioni dei lavoratori sollecitano inoltre il governo a riordinare la legislazione sui marittimi, in particolare riconoscendone la qualifica di “lavoro gravoso” per chi opera in coperta così come in macchina e soprattutto l’istituzione di un’unica lista di collocamento per la gente di mare, per fare incontrare domanda e offerta (senza dare così una scusa agli armatori per imbarcare personale straniero) e soprattutto avviando in questo modo un censimento dei lavoratori marittimi italiani effettivamente in attività, cosa che oggi non esiste.