“La Liguria ha avuto, come tutti sappiamo, una grandissima tragedia: il Ponte Morandi. Nell’ambito della demolizione prima e ricostruzione poi, sia il commissario per la ricostruzione

Bucci sia il commissario per l’emergenza Toti hanno più volte promesso a sindacati ed associazioni, oltre che a tutti i cittadini, che la ricaduta occupazionale di questi lavori avrebbe riguardato la Liguria”.

 

Così la capogruppo regionale Alice Salvatore intervenendo nell’odierna seduta consiliare.

 

“Molti ci hanno creduto. I soldi, tanti e arrivati in tempi rapidissimi grazie al ministro Toninelli, hanno permesso una velocità di azione mai vista in altre tragedie italiane.

Quanti sono gli operai liguri impiegati nella ricostruzione? Dieci. Si, non è un errore: dieci su 150”.

 

“Tutte le aziende della Liguria che potevano essere impiegate in questo ambito sono state saltate, dimenticate, a volte escluse a prescindere da Fincantieri o Salini. Tutti i lavori che non prevedevano strutture specializzate potevano, anzi dovevano, essere date ad aziende e manodopera ligure. Non solo per dare forza ad un settore che sta perdendo centinaia di imprese ogni anno, ma anche per rinnovare l’eccellenza dei nostri lavoratori, grandi professionisti e instancabili nelle loro mansioni”.

 

“Fincantieri, Salini. I soliti noti prendono tutto quanto c’è da prendere. La giunta Toti parla tanto di lavoro, si fa paladina di ricostruzioni e rinnovamento. Per gli altri. Probabilmente il Presidente Toti non essendo ligure e avendo come capo politico un milanese non sentono attaccamento alla nostra Liguria”. 

 

“Ma andiamo oltre. Cosa ha fatto la Regione per tutelare un comparto, quello dell’edilizia che in tutti gli anni di presenza della giunta Toti ha continuato a perdere migliaia di posti di lavoro? Semplice: nulla.

Ogni sigla sindacale, ogni associazione di settore continua a ripetere che c’è crisi, che le aziende, quasi sempre microimprese, non ce la fanno, chiudono, sempre di più si perdono posti di lavoro. Ma Toti è concentrato esclusivamente sulle multinazionali. Fa grandi affari con le aziende di tutto il mondo, tranne che con la Liguria”.

 

“Il suo capo politico dice “l’Italia agli italiani”. Ma com’è che in Liguria il 99% degli edili che hanno perso il lavoro sono italiani? Su 100 posti persi, 99 sono liguri. E c’è una presenza importante di lavoratori stranieri che vengono pure sfruttati.

Allora lo dico io a loro “La Liguria ai liguri”.

Fuori dalla regione chi fa interessi altrui. Ogni affare chiuso dalla giunta ha come ultima analisi un guadagno per aziende che non sono della nostra regione. Interessi sempre al di fuori della Liguria”.

 

“Ho detto in Consiglio regionale al Presidente che lui è un “presidente inutile”. È vero. E aggiungo pure dannoso. Quando iniziamo a tutelare i liguri? Finché c’è Toti mai, loro pensano a Roma, a Milano e alle zone da cui provengono. E sono molto simili ai loro predecessori, che hanno venduto nei decenni ogni singola fetta del nostro territorio, hanno insultato la nostra regione rendendola un colabrodo, dove se piove una volta viene giù il finimondo. Ci hanno usato. Sempre”.

 

“E allora sì ora lo diciamo noi a gran voce. Via un presidente inutile. È venuto il momento del riscatto della nostra gente, dei nostri giovani. Avete finito di fare affari sulla nostra pelle: la Liguria ai liguri”, conclude Salvatore.