“Solita musica al Teatro Carlo Felice di Genova, confusione e disorganizzazione regnano sovrane: relazioni industriali approssimative e scelte unilaterali, non ultima la decisione

del nuovo sovraintendente di ricorrere al Fondo di integrazione salariale nonostante le reiterate rassicurazioni in senso opposto giustificate, a suo dire, dalle disponibilità economiche del Teatro. Utilizzare il Fis oggi, se necessario, è comunque tardivo, dannoso e pericoloso in un’ottica di prossima e futura riapertura.” È quanto si legge in una nota pubblicata dalla segreteria regionale e delle rsa FisTel Cisl Liguria.

“Il sovraintendente, dott. Claudio Orazi – prosegue il comunicato – si dice contrario all’ammortizzatore sociale, privo secondo lui di una effettiva utilità, ma da applicare obbligatoriamente in ragione delle pressioni esercitate dal Ministero competente. Lo stesso Orazi ha ribadito a più riprese che la Fondazione non ha problemi di cassa e il bilancio previsionale risulta in equilibrio con le coperture economiche. Queste dichiarazioni però stridono rispetto al fatto che, a oggi, non risulta essere stata approvata nessuna revisione al bilancio previsionale da parte del Consiglio di Indirizzo. Per capire dove sta la verità sarà interessante prendere atto delle considerazioni in proposito del Collegio dei sindaci revisori.”

“In questo scenario i lavoratori che auspicavano con la nuova gestione un cambiamento radicale sono rimasti fortemente delusi. Una dirigenza totalmente inadeguata non ha inciso sulla gestione della Fondazione, le ristrutturazioni e la riorganizzazione aziendale, più volte annunciate e mai realizzate, sono ancora disattese da chi dovrebbe assumersene la responsabilità senza attribuire sempre ad altri le colpe, giustificando così i propri ritardi o le proprie incertezze. Le altre fondazioni lirico sinfoniche che hanno agito con maggiore chiarezza nei confronti dei lavoratori, a differenza di Genova, oggi si apprestano a ripartire, mentre qui attendiamo ancora indicazioni chiare sul da farsi.”