Anche i dipendenti della “Servizi e Sistemi”, l’azienda che opera in appalto per Amt, sono scesi in piazza, timorosi di perdere il proprio posto di lavoro.

Circa una sessantina di uomini e donne che lavora nella ditta in questione hanno protestato davanti a palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, per dire “no” al rischio esuberi, paventato nelle ultime settimane.

Il raduno è stato assolutamente pacifico, anche se non sono mancati momenti di tensione, quando un manifestante ha lanciato un fumogeno tra via Garibaldi e l’ingresso del palazzo che ospita le riunioni del consiglio comunale cittadino. La polizia e gli addetti alla sicurezza non sono comunque mai intervenuti, controllando la situazione a debita distanza. In precedenza i partecipanti allo sciopero, al grido “lavoro, lavoro, lavoro” hanno sfilato per un breve tragitto in corteo da piazza De Ferrari. Nonostante il percorso fosse davvero limitato, il traffico ha subito un’impennata. “Le parti in causa hanno salvato Amt, ma nessuno ha pensato a noi, visto che dal 2009 la cassa integrazione sta battendo duro” hanno detto in coro i lavoratori.

Una rappresentanza di essi è stata accolta dall’assessore allo sviluppo economico Francesco Oddone, che ha ascoltato le ragioni della “Servizi e Sistemi”. Il prossimo ad essere interpellato sarà l’assessore regionale al Lavoro Enrico Vesco, che cercherà di mediare tra le parti in causa.