Lavoro in pianta stabile fino al lontano 2024, in attesa di nuove corpose commesse dal mondo arabo o cinese (ormai sono loro i veri padroni, anche in questo settore, e come terzo

incomodo arrivano gli indiani), occupazione priva di cassa integrazione e la serenità dei lavoratori dell’impianto genovese di Fincantieri. Aria nuova nel ponente genovese, come sottolinea il direttore dell’area ligure Paolo Capobianco: < Al momento abbiamo lavoro fino al 2024, grazie alle commesse ricevute dagli armatori del settore luxury, che operano navi di piccole dimensioni, ma il nostro cantiere può costruire unità con una stazza massima di 110.000 tonnellate, limite che ci taglia fuori da una consistente fetta di mercato. Il futuro delle riparazioni navali nel porto di Genova, organizzato dal Propeller Club>.
Per non parlare del tema, tanto discusso, dal lontano 2009, del famoso ribaltamento a mare. Ora arriva una nuova versione sul piatto delle istituzioni, che lo stanno analizzando con molta attenzione: <Con un nuovo bacino lungo 350 metri e largo 50 metri, il ciòci consentirebbe di costruire navi da crociera con stazza fino a 150.000 tonnellate>.