In attesa dei dati catastrofici che arriveranno nel prossimo trimestre a causa della sciagura immane del COVID19, nel 2019 il porto del Golfo Poeti, unito a quello vicino di Carrara

grazie all’ultima riforma della portualità, ha movimentato 1,41 milioni di teu, con una flessione del cinque percento rispetto all’anno precedente, che l’Asp del Mar Ligure Orientale ritiene causata dalla minore attività di transhipment, aggiungendo che il valore dello scorso anno mostra comunque “un volume di traffico molto rilevante che conferma il porto della Spezia al secondo posto in Italia tra gli scali di accesso ai mercati di destinazione finale, con una quota che si attesta intorno al 18% del mercato nazionale”. Il container rappresenta comunque la principale modalità di trasporto del porto ligure, in quanto trasporta l’84% dei 15,9 milioni di tonnellate movimentate lo scorso anno sui moli spezzini (+0,6%). In compenso è aumentato il traffico su ferrovia del 2,4%, raggiungendo i 360mila teu movimentati da 7800 treni. Questo risultato porta sopra il trenta percento la quota di container trasportati sui treni da e per il porto. Nell’ambito delle rinfuse sono aumentate del 55,8% quelle liquide (2,1 milioni di tonnellate) e diminuite del 59% quelle solide (317mila tonnellate).