Volano gli stracci, o quasi, tra Assoporti e il Governo sul tema tanto delicato e in discussione negli ultimi giorni dell’autonomia finanziaria dei porti italiani.

 

L’associazione che raggruppa gli scali nostrani, il cui presidente è il genovese Luigi Merlo (foto), sottolinea come i porti della penisola rappresentano una bella fetta del pil, il 2,6%, pari a quasi 40 miliardi di euro e ben 213.000 sono gli impiegati nel settore. Sempre secondo Merlo attraverso le banchine dei porti italiani passa ben il 55% delle merci esportate Extra Ue e il 30% del totale delle esportazioni italiane nel globo. “Proprio per questo motivo bisogna intervenire sul piano legislativo, non si può più rimandare per attuare la governance della portualità – afferma Merlo – L’autonomia finanziaria degli scali è di vitale importanza e il Governo non può rimandare la questione. Ciò deve essere il perno di un processo di riforma del settore orientato allo sviluppo della produzione, a un netto incremento del traffico”.

Merlo rincara la dose: “Noi non chiediamo l’elemosina a nessuno, occorre, però, capire che i porti italiani creano ricchezza per il paese”.

Le dichiarazioni di Merlo sono arrivate in seguito alle polemiche frasi del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Rocco Ghirlanda, che aveva corretto il tiro riguardo alle iniziali parole del Ministro Lupi. “Il sottosegretario sbaglia il bersaglio e dice l’esatto contrario di quanto proferito da Lupi – osserva Mario Tullo, parlamentare del Pd – Sono parole allarmanti, l’economia del mare è un nostro punto di forza”.