Una sorta di isola dei giganti sulla nuova diga foranea del porto di Genova, il cui termine dei lavori dovrebbe avvenire tra il 2020 e il 2021, complicazioni permettendo.

La proposta, una delle tante che si stanno ascoltando in questi ultimi giorni di dibattito dopo il via libera di diversi soggetti interessati, è arrivata da Giovanni Spalla, un noto architetto ed urbanista nato ad Imperia, che a Genova si è occupato di Palazzo Ducale. Ma quello che è più importante riguarda un altro aspetto del passato di Spalla, ossia che ha lavorato nel 2010 a fianco dell’Autorità Portuale di Genova per diversi progetti.

Due sono le sue idee: una curvatura a levante della diga, così la “muragliata” marina sembrerebbe quasi invisibile davanti alla Fiera Internazionale di Genova, e poi un’isola. Sì, avete capito bene, una sorta di mega piattaforma galleggiante che porti ricchezza per la città, visto che secondo Spalla la diga foranea non porta un euro. Si tratta di un’isola artificiale di 400 mila metri quadrati che potrebbe ospitare due maxi bacini di carenaggio per navi fino a 400 metri di lunghezza, misure assolutamente impensabili per il porto attuale di Genova visti i fondali (nonostante siano in continuo oggetto di dragaggio) e la scarsa mobilità di un colosso del genere (che si deve girare su se stesso prima di mettersi nella banchina e quindi in teoria occorrerebbero circa 600 metri per essere sicuri).

Per Spalla, poi, c’è da guardarsi dai lavori di ristrutturazione che sta facendo il vicino porto di Marsiglia, che si attrezza per ospitare porta container da 400 metri o da 18,000 teu, dando la spallata di grazia al porto genovese.