Confindustria Genova scommette sul porto di Genova, visto come il punto cardine dell’economia regionale. Giuseppe Zampini, il presidente della sezione

 

locale di Confindustria, prende carta e penna e scrive una lettera al capo dell’Authority della Superba, Luigi Merlo, per rafforzare il legame tra i due enti, auspicando una riforma del lavoro portuale, con “determinati interventi per quanto concerne le infrastrutture”. Inoltre lo stesso Zampini punta l’indice sul diminuire l’impastatura burocratica, che a volte rallenta gli investimenti. “L’Autorità Portuale genovese ha i mezzi per attuare una riforma necessaria che farebbe solo del bene alla nostra città – analizza Zampini – Servono a volte risposte veloci e certe, perché occorre un diverso approccio alle problematiche del lavoro portuale e quindi, non limitando a periodici aggiornamenti del piano tariffario. Noi chiediamo anche un ripensamento del modello che consenta al fornitore di manodopera di essere competitivo, efficiente e di rispondere alle logiche di un mercato in continua evoluzione”. In gioco c’è un adeguamento della legge nazionale sulla portualità, riaperta a Genova dopo l’accordo tra la Compagnia Unica e i terminalisti.

Ora si attende una risposta del presidente Merlo, impegnato in questi giorni a mettere nero su bianco sul progetto della nuova diga foranea.