Oltre alla Provincia di Genova, già commissariata, la scure del Governo Monti, a caccia di risparmi, si abbatterà anche su Roma, Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio

Calabria che, dal 1 giugno 2013, si traformeranno insieme al capoluogo ligure in Città Metropolitane. E’ quanto prevede una delle bozze più recenti del decreto del Governo in materia di spending review. Il territorio della città metropolitana coinciderà con quello della provincia soppressa. Gli organi delle città metropolitane saranno il consiglio e il sindaco metropolitani. I membri del consiglio sono eletti tra i sindaci dei Comuni dell’area.
Alle città metropolitane (già previste dalla legge sul federalismo del precedente Governo) sono attribuite le funzioni fondamentali delle province, oltre a: pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali; strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonché organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale e di ambito metropolitano; mobilità e viabilità; promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Ogni città metropolitana dovrà dotarsi entro sei mesi di uno statuto.
“Finalmente sembra delinearsi da parte del governo l’istituzione delle città metropolitane”: lo sottolinea Valdo Spini che come presidente della commissione affari istituzionali del consiglio comunale di Firenze ha coordinato le riunioni informali degli analoghi organismi delle altre città individuate dalla legge come sedi di città metropolitane svoltesi a Firenze in queste settimane.
“Naturalmente – aggiunge Spini – siamo di fronte ad una bozza di provvedimento e non ancora in presenza del decreto legge vero e proprio sul quale potremo effettuare una verifica più attenta ed informata sui contenuti del provvedimento. A tale verifica del resto sarà dedicata la nostra prossima riunione che si svolgerà a Venezia il 17 luglio. Ma finalmente si prende atto che ai fenomeni strutturali dell’urbanesimo deve corrispondere un adeguamento istituzionale che garantisca alle cittadine e ai cittadini del nostro paese, più semplificazione, più democrazia, più efficienza”.

COMUNE DI GENOVA