A margine dei lavori del Consiglio regionale odierno i capigruppo hanno incontrato i sindacati degli edili, per parlare dei ritardi dei lavori del nodo ferroviario genovese e del rischio

che i cantieri si interrompano nuovamente.

“Il nodo di Genova rischia di nuovo di impantanarsi – sottolinea il capogruppo del Partito Democratico Giovanni Lunardon – Il rischio concreto, dopo un nuovo stop dei lavori di altri 60 giorni, è che si arrivi alla rescissione del contratto e quindi a una nuova gara. I tempi, a quel punto, slitterebbero da un minimo di un anno a due anni. Sarebbe un enorme problema per i lavoratori, per Genova e per la Liguria, visto il valore strategico dell’opera e la sua connessione con il Terzo Valico.
Se arriviamo a quel punto vedo un’unica soluzione: estendere i poteri del commissario per la ricostruzione al nodo ferroviario di Genova.
Il precedente – continua Lunardon – lo offre l’articolo 9 bis del Decreto Genova che estende i poteri commissariali al Programma straordinario di investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto e delle relative infrastrutture di accessibilità, poi finanziato in Legge di Bilancio. Nel caso del Nodo parliamo comunque di una infrastruttura connessa al porto e al Terzo Valico e su cui esiste un consenso unanime da parte di tutte le forze politiche.
Certo, servirebbe una norma ad hoc da parte del Governo che integri l’articolo 9 bis, ma non credo che mancherebbe il consenso sul territorio. In questo modo con le procedure agevolate previste dal l’articolo 1 del Decreto Genova il Commissario potrebbe intervenire con tempestività e celerità d’intesa con RFI.
Sono sempre molto prudente sui poteri straordinari del Commissario che portano con sé benefici ma anche contraddizioni – conclude il capogruppo del Pd ligure – Tuttavia questo mi pare un caso in cui quegli stessi poteri potrebbero avere un senso per tutelare i lavoratori e i legittimi interessi della comunità genovese e ligure”.