Monta la polemica attorno all’esenzione delle tasse per i sistemi di autorità portuali, che hanno soppiantato alcuni anni fa, grazie alla riforma dell’allora Ministro Delrio, le vecchie Authority,

accorpandole, come in Liguria i casi di Savona con Genova da un lato e La Spezia con Carrara dall’altro.
Lo scorso gennaio Bruxelles ha invitato i Governi di Spagna e Italia ad adeguare i rispettivi sistemi, entrambi basati su una completa esenzione fiscale per le port authority. E se Madrid ha risposto positivamente, predisponendo una modifica del regime di tassazione degli scali che entrerà in vigore il prossimo anno, Roma ha invece sempre opposto un netto rifiuto, motivato dalla convinzione che, nel Balpaese, le AdSP siano enti pubblici non economici, diretta emanazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (da cui in tutto e per tutto dipendono) e quindi organo periferico della Stato. Motivo per cui sarebbe illogico, oltre che dannoso alla loro attività, sottoporle ad una tassazione. Sarebbe come se lo Stato tassasse se stesso.