Grande soddisfazione per l’inaugurazione, questa mattina, di Vado Gateway, la piattaforma contenitori realizzata da APM Terminals, una costola di Maersk. Parliamo della più importante

e innovativa infrastruttura portuale realizzata negli ultimi anni in Italia: un terminal che potrà contenere fino a 900 mila container e che sarà un hub fondamentale del Mediterraneo.

Ci sono voluti più di 15 anni e svariati governi – nazionali e regionali – per arrivare a questo risultato. I primi a lanciare l’idea dell’opera e a mettere le basi che avrebbero poi portato alla firma del primo accordo di programma sono stati il Governo Prodi, la Giunta ligure guidata da Claudio Burlando, gli ex sindaci di Vado Ligure Roberto Peluffo prima e Carlo Giacobbe poi e l’Autorità portuale, all’epoca di Savona, presieduta da Rino Canavese. Dalla discussione sulla piattaforma di Vado partì anche l’idea dell’autonomia finanziaria dei porti e della compartecipazione al gettito Iva: un tema ancora attuale e che purtroppo nessuno è riuscito a concretizzare in modo significativo.

Grande riconoscenza va alla comunità di Vado, che si è fatta carico di sostenere l’onere gravoso di questa importante infrastruttura economica di rilievo nazionale.

Ma se oggi si festeggia la realizzazione di un terminal così all’avanguardia, non possiamo ignorare il fatto che manchino ancora le infrastrutture viarie e ferroviarie per collegare la piattaforma. Dopo quattro anni e mezzo di governo regionale la Giunta Toti se ne accorge soltanto ora. In tutto questo tempo non ha fatto nulla per sollecitare questi interventi. Senza opere come la nuova strada di scorrimento, i nuovi varchi doganali, la messa a punto del raccordo ferroviario, il nuovo casello di Bossarino e la messa in sicurezza dei corsi d’acqua che conferiscono nella zona della piattaforma il terminal non potrà lavorare la cento per cento.

 

I consiglieri regionali del Pd ligure Giovanni Lunardon e Mauro Righello.