Il rappresentante dei tassisti genovesi della Cooperativa Radio Taxi Genova (le licenze sono 869 all’interno del Comune di Genova), Valerio Giacopinelli, da una vita nel servizio

del trasporto (da 36 anni, dal lontano 1984), spiega la situazione dei tassisti genovesi in questi giorni drammatici di Coronavirus: <Noi non siamo esentati dal servizio, lo dobbiamo dare il servizio ai cittadini genovesi e dovrebbero metterci nelle condizioni di darlo con le dovute precauzioni, quindi con un metro di distanza almeno dal cliente. È evidente che in alcune auto il metro non sussiste. Più di due persone possiamo non caricarle, abbiamo avuto questa dispensa. Non ci hanno fornito di mascherine o di guanti. Ci sono state promesse dalla istituzioni e dal Comune di Genova. Capiamo che ci sono mille difficoltà. Noi stiamo dando un servizio alla città, indispensabile. Notiamo che i bus Amt sono semi vuoti. Facciamo tre o quattro corse al giorno per ciascun autista, più o meno. Abbiamo un Radio Taxi tutto a nostre spese e funziona, siamo un po’ lasciati allo sbando. A livello nazionale per noi è stato fatto ben poco. Ad oggi girano circa cento macchine, ma noi siamo tutti autorizzati ad uscire. Non siamo stati di certo esentati dal lavoro. Il taxi collettivo? Le persone non possono superare le due, quindi la distanza delle persone va fatta rispettare e si tratta di una soluzione non fattibile. A mio avviso ci sono ancora troppe persone in giro. La pulizia municipale ha fermato alcuni taxi per vedere se avevano gli orari di lavoro di servizio esposti; ciò mi lascia perplesso, sembra un eccesso di zelo, per l’amor di Dio, compiono un gran lavoro, ma in questo caso…Non dobbiamo dividere questa categoria, ma stare uniti>.

Di Andrea Bazzurro