Comoda la vittima di chi ha il reddito di cittadinanza. Cassa integrati che aumentano a dismisura ogni giorno, aziende che chiudono, badanti (o colf o baby sitter) sbattute

a casa, chi lavorava in nero che ora non può più farlo (in particolare nel Sud Italia), e poi ancora negozianti a casa, sportivi senza rimborso, albergatori disperati, operai a casa in attesa della riapertura delle fabbriche e con tante incognite, micro aziende che hanno mandato a casa i pochi dipendenti in cassa integrazione per tre mesi all’85% lordi e 50% netti.
In tutto questo guazzabuglio, eccoli i detentori del reddito di cittadinanza, legge fortissimamente voluta dal Movimento 5 Stelle, quando i grillini avevano il 30%. Magicamente, dopo aver vinto questa battaglia, il movimento di Luigi Di Maio è svanito poco sopra il 10%. Molti di loro semplici furbetti, che fino a poco tempo fa, prima della crisi del COVID 19, avevano dei lavoretti in nero (basta vedere le denunce in tutta Italia), o dei secondi lavori veri e propri, o ancora un vero lavoro, ora se ne stanno comodi comodi sulla poltrona a sbaffarsi la tv (Netflix compresa) e a mangiarsi un bel pollo in una tavola alabardata coi 780 euro che arrivano dritti dritti dall’erario statale. Ma c’è ancora chi, vedi il Ministro per il Mezzogiorno, che lo vuole espandere il reddito di cittadinanza, anziché premiare il lavoro ed il merito. No, premiare chi sta a casa a non fare nulla.
E quando alcuni illustri personaggi statali hanno, saggiamente, suggerito di utilizzare i spettanti al reddito di cittadinanza, nella Protezione Civile (con un piccolo rimborsetto in più), apriti cielo. La “casta” del reddito di cittadinanza si è sollevata ed ha alzato le barricate. Ma lo stato italiano, con il suo enorme deficit, non ha certo i muscoli della Germania o il welfare del Nord Europa.

“E io pago” come diceva Totò. Avanti Italietta.