In vista dell’Expo 2015 stretto un patto tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Obiettivi primari nuove sinergie su infrastrutture e logistica ma anche strategie comuni per la promozione turistica.
Burlando: l’Italia deve ripartire dai territori
Le banchine del porto di Genova sono lo sfondo e insieme uno dei migliori argomenti di una nuova intesa tra Liguria, Piemonte e Lombardia per affrontare uniti, con obiettivi comuni, la grande sfida posta al nord ovest da Expo 2015. I Presidenti Burlando, Cota e Maroni, accompagnati dal Presidente dell’autorità portuale Luigi Merlo e dal sindaco di Genova Marco Doria, nel corso di una visita all’area portuale hanno ragionato insieme sulle nuove sinergie possibii in ambito infrastrutturale e logistico, a cominciare dagli ampliamenti e dalle riorganizzazioni dello scalo ligure passando attraverso opere fondamentali come il terzo valico e il retroporto.
Il porto sta crescendo, ha detto il Presidente Burlando, ma ha bisogno di collegamenti dimensionati di conseguenza con le altre regioni: «Se di qui passeranno più merci ne arriveranno di più anche in Piemonte e in Lombardia. Abbiamo bisogno del Terzo Valico, abbiamo bisogno di far passare gran parte delle merci su ferrovia perché altrimenti il nuovo traffico non sarebbe sostenibile».
Nel porto, e in particolare nella parte di ponente, occorrono nuovi spazi oltre a quelli che saranno disponibili con le banchine in costruzione. «Dobbiamo spostare la diga verso mare – spiega ancora Burlando – e possiamo farlo soltanto con una maggiore autonomia fiscale. L’operazione costa un miliardo e può essere finanziata facendo rimanere sul territorio una parte del gettito garantito dal Porto. Se questi temi li poniamo tutti insieme, regioni e città coinvolte, avremo più forza e più attenzione. L’Italia deve ripartire dai territori».
I 120 milioni di visitatori di 130 paesi diversi che si prevedono in arrivo a Milano per Expo 2015 fanno pensare anche al movimento turistico che si potrà generare all’interno della “Grande Regione”: Liguria, Piemonte e Lombardia potrebbero entrare con quote di partecipazione nella società milanese che gestisce i pacchetti turistici per l’esposizione, in modo da elaborare una strategia comune di promozione.