Prima il tweet di Pierluigi Vinai, poi le speranze del governatore Claudio Burlando, ora Bankitalia. Ogni giorno che passa è carico di novità sull’intricata questione delle nuove nomine

all’interno dell’importante istituto creditizio genovese, che da luglio vive giorni ad alta tensione. E’ notizia di ieri della variabile Bankitalia, la banca centrale che effettua costanti ispezioni sugli altri istituti bancari. La Banca Centrale ha effettuato l’ultimo controllo in data 26 luglio e quindi a breve dovrebbe arrivare (come spiega il regolamento) l’esame, entro 60 giorni si legge nelle carte. Quando il dossier Carige giungerà nella sede centrale, come impone la prassi sarebbe convocato un consiglio d’amministrazione che avrebbe il compito di esaminare la lettera, bollente più che mai vista la situazione attuale della banca, con Berneschi sfiduciato e un cda azzerato dalle dimissioni di 8 su 15 membri del cda. Senza contare l’eterna guerra sotterranea tra Giovanni Berneschi, storico presidente di Banca Carige, e Flavio Repetto, presidente della Fondazione Carige. I contenuti della relazione potrebbero anche influenzare la scelta dei nuovi vertici. 
È ovvio quindi che il nuovo “verdetto” di Bankitalia potrebbe essere considerato come un giudizio implicito sul presidente Berneschi e sul consiglio uscente. Il che non farebbe altro che surriscaldare il clima in vista della riunione del consiglio di indirizzo, programmato per il prossimo 5 settembre.