Da fine agosto sono preoccupati per il loro futuro e nella giornata di oggi sono scesi nuovamente in piazza per protestare contro le decisioni prese nel corso dell’estate

sulla loro pelle. Sono i lavoratori ferrotel, che ogni sera fino a giugno lavoravano per l’ospitalità dei ferrovieri trasfertisti. Abituati a trascorrere le notti nelle piccole e spoglie stanze del ferrotel di via Balbi, i macchinisti di Trenitalia in trasferta a Genova si sono trovati d’incanto, come in una fiaba a lieto fine, ad essere ospitati in grandi e accoglienti camere di albergo quattro stelle, con tutti i comforts del caso, ma a scapito di Trenitalia, che già vanta un passivo e che per loro ha speso ben 200 mila euro. 
Le 66 stanze nel grande palazzo all’inizio di via Balbi che ogni mese ospitano circa 1200 persone (ma nei periodi in cui ci sono i corsi raggiungono anche i 1500 pernottamenti), sono chiuse dal 28 giugno scorso, da quando Ferservizi ha rescisso il contratto con la società a cui era affidato l’appalto di tutti i quattordici ferrotel italiani e da allora, a Genova, il personale viaggiante è stato ospitato negli hotel in zona Principe, a pochi passi dalla stazione.
E come se non bastasse questo pesante esborso la chiusura dei ferrotel per due mesi ha portato a una crisi occupazionale tutt’altro che risolta. Tre strutture (tra cui quelle di Parma e Brescia) sono già state chiuse, 
mentre per le restanti undici aleggia un grande punto interrogativo.