Chi l’avrebbe mai detto. Quando le speranze sembravano tramontare, ecco la svolta. Atp è salva, ma la privatizzazione non è scongiurata e i sacrifici sono inevitabili

come hanno sottolineato tutti. Ieri mattina, nel corso della riunione in prefettura, Regione, Provincia, azienda, sindacati e Finanziaria regionale per lo sviluppo economico hanno concordato una strategia “salva Atp” divisa in quattro fasi, abbastanza articolate ma che alla fine dei conti non dovrebbero mettere a rischio troppi posti di lavoro.Il bilancio della ditta di quest’anno, che vanta un passivo tremendo, dovrebbe essere approvato entro il 31 dicembre 2013. Invece per l’anno seguente deve essere presentato un solido e coerente piano industriale, i costi devono essere contenuti, la gara per la cessione delle quote deve andare avanti. L’intesa, non indolore e sul quale le organizzazioni sindacali si riservano di esprimere un giudizio definitivo, ruota attorno all’articolo 182 bis della legge fallimentare, ossia la norma che riguarda gli accordi di ristrutturazione dei debiti.