Confedilizia con Confcommercio: anche a Genova serve una cedolare secca sugli affitti dei negozi

C’è bisogno di interventi per accompagnare la ripresa, come la riduzione della tassazione sui redditi da locazione, il cui peso rappresenta un ostacolo decisivo allo sviluppo delle attività commerciali. La via maestra, per raggiungere questo obiettivo, è prevedere una cedolare secca per tutti i contratti di locazione ad uso non abitativo. E’ questo il senso dell’intervento di Ape Confedilizia Genova, con il presidente Vincenzo Nasini «Per uscire da questa crisi servono fatti non parole. Sostegno alle locazioni cedolare secca per le locazioni commerciali e rafforzamento del credito d’imposta per tutte le locazioni e per tutta Italia. La mancata introduzione di questa modalità per la realtà di Genova e della provincia rischia di essere il colpo di grazia. Insomma, mentre ci si straccia le vesti per l’espansione di Amazon e per la moria di negozi, la cedolare secca è l’unica misura con la quale vi era speranza di rianimare un comparto in crisi, contribuendo anche a migliorare l’aspetto delle nostre città, combattendo degrado e insicurezza». Nasini riprende anche quanto detto da Giorgio Spaziani Testa, Presidente Confedilizia, commentando i dati sul calo dei consumi resi noti da Confcommercio: «I dati di Confcommercio sul crollo dei consumi dimostrano quanto sia urgente varare immediatamente misure forti per sostenere l’economia diffusa. Ha ragione il Presidente Sangalli: occorrono indennizzi adeguati e moratorie fiscali. Serve, poi, un sostegno corposo ai contratti di locazione, rafforzando il credito d’imposta del 60 per cento ed estendendolo a tutte le attività e a tutta Italia, anche per superare l’impossibile inseguimento del variabile colore delle aree. E’ poi assolutamente indispensabile una misura strutturale come la cedolare secca sugli affitti commerciali, più volte annunciata, richiesta dall’intera opposizione e proposta ancora ieri da un partito di maggioranza come Italia Viva».

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