I sogni in grande stile di Renzo Piano e Luigi Merlo sono da ridimensionare? A quanto pare sì, almeno secondo il noto esperto Sergio Bologna. In un nuovo libro smonta i grandi progetti

di sviluppo infrastrutturale stilati per i porti di Genova e Venezia per accogliere le portacontainer di dimensioni sempre maggiori. Per Sergio Bologna, noto studioso del settore trasporti, lo spostamento a mare della diga foranea del porto genovese sarebbe, testuali parole, “il sogno di chi propone un Piano Regolatore Portuale di Genova su misura per navi che ancora non esistono, da 22mila teu”. Alla rincorsa dei porti italiani al gigantismo navale è dedicato un capitolo del volume intitolato “Banche e crisi. Dal petrolio al container”, che sarà presentato nelle prossime settimane nel capoluogo ligure e a Venezia.
Il Piano Regolatore Portuale del porto di Genova traguarda il 2030 e ruota attorno allo spostamento della diga foranea 500 metri più al largo per permettere alle nuove maxi navi portacontainer di manovrare all’interno del porto (investimento da un miliardo di euro). Le ambizioni future dell’Autorità Portuale di Venezia fanno invece perno sul progetto di un nuovo terminal offshore con fondali da 20 metri e in grado di accogliere navi da 18-20mila teu (costo previsto circa 2,5 miliardi di euro).