Lo stallo che vige da giorni ormai alla Fondazione Carige inizia ad irritare alcuni membri del direttivo dell’istituto creditizio genovese, che ha voltato le spalle all’anno più caldo

di sempre con un doppio clamoroso cambio ai vertici.
Manca ancora l’advisor e questa situazione rischia di impantanare il tutto. Infatti è ancora atteso il piano industriale della banca e senza il supporto tecnico di un adivisor di primo ordine, la banca genovese non si muove e la liquidità con annessa la ricapitolizzazione della banca non si muovono di una virgola.
Pertanto, alla luce di questa situazione, ben si capisce come giovedì 9 gennaio sia un giorno decisivo o quasi per la banca: in quella data, infatti, si raduna il primo consiglio di amministrazione del 2014, in primis ci sarà da capire se è possibile risolvere questa situazione in tempi celeri. La Carige lo cerca disperatamente, ma trovare un advisor di spessore non è affatto semplice in questi tempi. Uno tra i papabili è Lazard Italia, ma il nome fin qui non ha trovato la conferma dei vertici della banca.