La riforma delle Autorità Portuali italiane, attualmente 24, è ancora ai blocchi; non decolla nonostante le ripetute pressioni di varie associazioni, di alcune Autorità Portuali, come quella spezzina

di Lorenzo Forcieri, e buona parte dell’agone politico. La riforma è stata presentata quasi un anno fa dal Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. 
La riforma dei porti sembra ormai incagliata nel conflitto d’interessi e neppure il Governo Renzi pare poterla rimorchiare a destinazione. Una situazione che sta esasperando gli operatori, che lanciano ormai appelli quotidiani per sbloccare la situazione. Quello di ieri di Assoporti non è il primo dell’associazione delle Autorità Portuali, ma potrebbe essere quello definitivo: “Per i porti italiani, molti dei quali in gestione commissariale, o si cambia registro subito, varando le nuove regole che consentano di recuperare competitività, di realizzare le nuove infrastrutture, di eliminare burocrazia e razionalizzare il ciclo logistico, oppure questa volta la partita si chiude davvero e per sempre”, afferma il presidente Pasqualino Monti.
L’iniziativa, aggiunge Monti, spetta alla politica.