Da quattro ad appena due, abbastanza sufficienti, forse, a svolgere e sbrigare l’attuale mole di lavoro. Le Camere di Commercio della nostra regione saranno ben presto dimezzate

grazie alla mannaia voluta da una legge del Governo di Matteo Renzi e in Liguria cresce, come è normale che sia, la preoccupazione. Infatti la bozza che è giunta da Roma prevede un ente centrale per la nascente Città Metropolitana di Genova, che partirà ufficialmente il prossimo primo gennaio (presidente Marco Doria, sindaco di Genova, il vice non si sa ancora, forse o il sindaco di Chiavari, Roberto Levaggi, o quello di Chiavari, Bagnasco Junior), e un’altra per le tre restanti province di Savona, La Spezia ed Imperia, con sede ancora incerta. La località è un vero rebus: a norma dovrebbe essere La Spezia, perchè ha più abitanti, ma geograficamente è meglio Savona, vicino ad Imperia.
I tagli da Roma, graduali a partire dal 2015, hanno imposto queste fusioni, per non morire di debiti e strozzati dalle spese. E così si sta studiando anche un’unica persona che le possa guidare; il prescelto sarebbe Maurizio Caviglia, sulla cui esperienza e bravura non ci sono dubbi.