Una sorta di decentramento dei poteri, di federalismo economico. Luigi Merlo, il numero uno di Palazzo San Giorgio (ancora per poco visto i progetti di trasloco per il 2015) ha le idee

chiare. Più poteri ai presidenti delle Autorità portuali, più coordinamento tra i porti e nuove regole sull’organizzazione del lavoro: sono le linee guida dell’ emendamento “Sblocca Porti” inviate dal presidente dell’Autorità Portuale di Genova Luigi Merlo al ministro alle infrastrutture, Maurizio Lupi del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.
Merlo ha reso pubblica la proposta alla Festa de l’Unità a Caricamento, durante un incontro sulla portualità italiana. Il presidente vuole cogliere l’opportunità del provvedimento contenuto nel recente decreto “Sblocca Italia” ed ha elaborato un pacchetto di proposte emendative della legge 84/94 ritenute “urgenti e indispensabili per consentire un immediato e migliore efficientamento del sistema portuale italiano”. “In attesa di una radicale riforma del settore portuale, che ritengo comunque necessaria per essere in sintonia con gli indirizzi comunitari e per poter affrontare la competizione globale – ha detto Merlo – ritengo non più rinviabile affrontare alcune questioni che riguardano soprattutto la possibilità dei principali porti italiani di accogliere le grandi navi da 18 mila teu e di garantire sia minori procedure burocratiche sia risposte più veloci agli operatori”