Dimissionario, bistrattato, abbandonato a sè stesso. E’ il quadro di Massimo Perotti, che da poche settimane si è dimesso dopo otto mesi in sella ad Ucina, la Confindustria della Nautica

nostrana che era reduce da due mandati di quattro anni l’uno del genovese Anton Francesco Albertoni, nato a Sestri Levante. Perotti, proprietario dei cantieri San Lorenzo, spara le sue ultime cartucce e lancia alcune fosche previsioni, forse ancora scottato dal mancato appoggio di certi armatori che considerava amici e, che, invece li hanno voltato le spalle. “Ci sono ancora troppe voci discordanti all’interno di Ucina, tra il triumvirato e i piccoli produttori, la quadra è in salita. All’inizio ho sbagliato, non dovevo accettare questa carica, ci sono stati troppi rifiuti nel partecipare al Salone Nautico, che è a rischio. Ucina è stata lasciata da sola ed ora ci si lecca le ferite e Beniamino Gavio è stato il primo a sfilarsi”.