Si è svolto oggi a Genova un convegno organizzato dalla Uil di Genova e della Liguria rivolto a sviluppare i punti salienti della nuova piattaforma programmatica elaborata dalla Uil.

Attraverso il lavoro sviluppato dal Centro studi Liguria della Uil, il sindacato di Piazza Colombo ha stimolato la nuova Giunta regionale  verso un’azione di trasformazione delle criticità liguri in veri punti di forza per il territorio.
La Uil ha coinvolto nella discussione, che si è sviluppata in tre blocchi differenti,  relatori di eccellenza come Maurizio Maresca, professore universitario in diritto internazionale e europeo, Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia e  Franco Henriquet, presidente dell’Associazione Gigi Ghirotti – Onlus.
Alba Lizzambri, segretario confederale Uil Genova e Liguria ha aperto il dibattito concentrandosi su economia, industria, infrastrutture e logistica, Lella Trotta, segretario confederale Uil Genova e Liguria ha introdotto le proposte della Uil sul benessere, mentre Fabio Servidei, segretario confederale Uil Genova e Liguria,  si occupato di stimolare il dibattito su sviluppo e ricerca.  Al termine degli interventi moderati dal direttore del Secolo XIX, Alessandro Cassinis,  si è tenuto il “faccia a faccia” conclusivo tra il segretario generale della Uil di Genova e della Liguria e il presidente della Giunta regionale, Giovanni Toti.
Negli ultimi decenni la Liguria si è scoperta fragile, esposta a calamità naturali, sociali ed economiche. Il tessuto sociale territoriale si è sentito solo e non attrezzato per affrontare le emergenze. “L’incertezza è forte perché ampi settori della popolazione hanno dovuto ridimensionare le proprie aspettative – dichiara Pier Angelo Massa, segretario generale della Uil di Genova e della Liguria –  La nostra regione ha conosciuto il trauma di una perdita d’identità e di vocazione: città industriale e postindustriale, città portuale, città della cultura. Uno spaesamento che si genera a partire dalla brusca cesura fra passato e futuro, fra le identità forti del passato e l’attesa indefinita di ciò che saremo. La politica, in questo contesto, non è stata all’altezza di accompagnare il cambiamento, né di indicare la strada per realizzare i progetti annunciati”.
Fragilità del territorio e età avanzata della popolazione rappresentano, per la Uil regionale,  tematiche su cui costruire impresa e lavoro.
Il nostro territorio è fragile: è dovere delle amministrazioni, spiega la Uil, fare del suo potenziamento una vera ricchezza. La nostra popolazione è anziana; per Massa  è necessario, su questo tema, costituire un laboratorio di interesse nazionale utilizzando l’esperienza maturata nel corso degli anni dai soggetti che operano proficuamente nel settore della tecnologia del welfare e delle scienze umane.
Sui filoni di intervento individuati occorre un impegno sinergico tra gli attori di tutti i comparti.  La Uil sta ragionando, ormai da tempo, insieme ad alcuni esperti,  alla costituzione di  scuole di alta formazione sui due filoni individuati, che trasformino quindi in opportunità occupazionali le nostre fragilità, grazie anche a una volontà politica precisa. “Per realizzare questi progetti – spiega Massa-  abbiamo bisogno delle istituzioni, della politica, del coraggio e degli investimenti delle imprese.
Secondo la Uil ligure occorre che la politica locale, insieme a tutti gli attori istituzionali presenti sul territorio,  abbandoni la filosofia “dell’unità di crisi” e degli interventi a pioggia, funzionali esclusivamente all’immediato consenso. La Regione deve assumere il ruolo che le compete: regia di sistema e  forte azione legislativa. E’ inutile, per il sistema Liguria, nascondersi dietro l’alibi dello Stato centrale che non consente al territorio di sviluppare i suoi progetti. La Giunta regionale deve dimostrare di essere all’altezza, fare finalmente un salto di qualità, utilizzando gli strumenti a disposizione: dalle leggi alle risorse nazionali e europee. E’ necessario che la nuova Regione si attivi per formulare un piano di sviluppo che vada oltre le legislature.
“Per rispondere ai problemi contingenti, individuati i piani di settore, si potranno operare interventi a breve termine – spiega Massa – Come? Promuovendo attività collaterali, ottimizzando risorse a disposizione e non cadendo del tranello dell’impossibilità di realizzazione del progetto faraonico di turno. Infatti, inseguendo sempre il progetto migliore, nascondendosi dietro alle pieghe legislative e alla campagna elettorale di turno,  si rischia di rimanere fermi su tutto.”