Da Poste Italiane nessuna risposta, né alla Regione, né ai propri dipendenti che rischiano il posto di lavoro. E la cosa più sconcertante è che nessuna istituzione può obbligare l’azienda

a rispondere, in quanto soggetto di natura privata.

Ecco cosa si ottiene quando si privatizzano le aziende nazionali; quando si svende il nostro servizio pubblico rivolto al cittadino, in nome del profitto di pochi e in barba ai diritti di lavoratori e utenti.

Lo Stato italiano ha alzato definitivamente bandiera bianca, perdendo l’ennesimo dei suoi asset. Il risultato è che un ente come la Regione non ha alcun potere per vincolare Poste Italiane a partecipare a un tavolo di confronto che, come MoVimento 5 Stelle, avevamo chiesto in Commissione V Controlli per dare risposte ai lavoratori di Poste Spa ed ex Transystem.

La Giunta aveva accolto i dispositivi proposti da diversi gruppi sul tema. Due i nodi da sciogliere: scongiurare la chiusura di ulteriori punti di Poste Italiane sul territorio ligure e, soprattutto, ricollocare al più presto i dipendenti che perdono il lavoro a causa di queste chiusure. 

Ma non ci sarà nessun confronto pubblico con Poste Italiane, grazie alle scellerate politiche di privatizzazione avviate da Berlusconi e completata da Renzi, passando per Monti e Letta. Oggi le istituzioni pubbliche, che rappresentano i cittadini, non hanno più alcun potere di incidere sulle decisioni di aziende che – come Poste – svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico!

Alice Salvatore e Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria