La Commissione Europea ha chiesto ufficialmente una valutazione d’impatto ambientale e sanitario del Blue Print, prima del rilascio dell’autorizzazione. Questa, in sintesi, la risposta

dell’Europa all’interrogazione del febbraio scorso a firma Tiziana Beghin, portavoce del MoVimento 5 Stelle a Bruxelles, su impulso della collega regionale ligure Alice Salvatore.

I portavoce M5S, supportati dall’analisi del comitato Porto Aperto, avevano denunciato l’impatto che il progetto di ampliamento dei lavori di riparazione navale, una variante aggiunta all’originario (e assai migliore) progetto di Renzo Piano, avrebbe avuto sulla già precaria situazione del waterfront genovese, soprattutto per quanto riguarda le emissioni nell’aria, l’inquinamento acustico e l’inquinamento da sostanze per riparazioni navali.

Nella sua risposta scritta, la Commissione ha fatto anche sapere di aver messo in mora il governo italiano per l’eccesso di biossido d’azoto (NO2) nell’agglomerato di Genova, annunciando anche che continuerà il monitoraggio sull’ozono (O3).

Anche la situazione dell’inquinamento acustico è considerata inaccettabile. Genova non si è mai dotata di una mappa acustica o di un piano d’azione in conformità con le norme europee, e per questo è scattata la procedura d’infrazione.

“Le autorità hanno ignorato Genova e i suoi cittadini per troppo tempo”, afferma Tiziana Beghin, “non si scherza con la salute e questa risposta di Bruxelles è il coronamento di un’azione congiunta di noi portavoce M5S genovesi, ma anche un secco no a chi vuole fare soldi senza se e senza ma, speculando sulla vita dei cittadini”.

“Mentre in questi giorni Pd e compagnia sventolano come una vittoria i 25 milioni di euro promessi da Renzi – aggiunge Alice Salvatore – da Bruxelles arriva una doccia gelata che forse risveglierà tante coscienze intorpidite, sorde agli allarmi sanitari e ambientali che il MoVimento 5 Stelle denuncia da tempo”.

MoVimento 5 Stelle Europa, Liguria e Genova