Volano i porti catalani, bene anche gli spagnoli in generale (meglio distinguere le due entità in tempi di dura lotta serrata tra Madrid e Barcellona), mentre quelli italiani vivono

di alti e bassi continui. Ciò che gli scali iberici hanno più degli italiani riguarda senza dubbio un miglior dragaggio, i fondali più profondi e i porti più ampi per ospitare le maxi porta container, mentre il sistema portuale e logistico italiano continua a perdere colpi e si può definire stagnante, con una crescita negli ultimi 12 anni di circa l’8% a fronte del+50% spagnolo. Nel 2016 i porti italiani hanno registrato una battuta d’arresto rispetto al 2015, in controtendenza con l’Ue a 28. Il ruolo dell’Italia nelle movimentazioni portuali europee complessive si è andato, nel tempo, riducendo: prendendo l’insieme di sei Paesi partner tradizionali (Italia, Francia, Spagna, Olanda, Belgio e Germania) la quota delle movimentazioni effettuata dai porti italiani è passata dal 23% del 2005, al 19% nel 2016.