Per decenni sono stati accusati da più fronti, specie da destra, di aver speculato sul porto genovese, di averlo fatto precipitare in basso, di aver aperto i container

e…lasciate a voi l’immaginazione. Inoltre, essendo una sorta di cooperativa a numero chiuso, di difficilissimo accesso se non si è familiari o del partito (ovviamente comunista o quanto meno di sinistra), i camalli della CULMV erano anche accusati di lavorare poco, percepire alti stipendi e scambiarsi i turni a loro uso e consumo. Ma tra pochi giorni, tutto questo, non ci sarà più, in quanto i camalli della CULMV che fu di Paride Batini, il console più famoso dei rossi del porto di Genova, ora useranno un  “badge” per segnalare ingressi e uscite nei terminal, una maggiore stretta sui temi della sicurezza, con la possibilità di pagamento di sanzioni, ma anche una maggiore velocità da parte dei terminali sti nel pagamento delle fatture.  Insomma, una vera e propria rivoluzione sulle banchine del porto genovese.