Erano fermi e ora ripartono dopo la pausa delle feste di Natale e di fine anno quattro impianti dell’ex Ilva, ora ArcelorMittal, a Taranto. La comunicazione è stata data, oggi,

dall’azienda ai sindacati. Si tratta del decapaggio e del decatreno che riprendono il 7 gennaio, della zincatura 1 che riparte il 29 gennaio e della zincatura 2 che riprende il 9 gennaio. Si tratta di impianti dell’area a freddo, posti a valle dell’area a caldo del siderurgico, i quali lavorano e trasformano l’acciaio. Il decapaggio e il decatreno si erano fermati, rispettivamente, il 19 e il 7 dicembre, mentre le due zincature la scorsa settimana. Il personale coinvolto globalmente è di 275 unità circa. Sempre oggi i sindacati hanno incontrato ArcelorMittal che ha chiesto la proroga della cassa integrazione ordinaria che scade a fine anno per 1273 addetti. I sindacati non hanno firmato alcuna proroga affermando che non ci sono le condizioni, visto che le prospettive e i futuri piani di ArcelorMittal non sono ancora chiari ed è in atto un confronto tra Governo, commissari dell’amministrazione straordinaria Ilva e ArcelorMittal che deve ancora approdare a risultati. ArcelorMittal ha, quindi, deciso in modo unilaterale di prorogare comunque la cassa integrazione ordinaria da fine anno per 13 settimane, a causa della crisi del mercato siderurgico. Si tratta della seconda proroga degli ammortizzatori sociali. La prima c’è già stata da settembre a dicembre. La cassa integrazione era cominciata lo scorso 2 luglio. Alcuni giorni fa ArcelorMittal aveva proposto la cassa integrazione straordinaria per 3500 addetti, anch’essa respinta dai sindacati. In questo caso, la cassa straordinaria avrebbe assorbito sia quella ordinaria che i 1273 lavoratori destinati. La cassa integrazione straordinaria era stata proposta come conseguenza della fermata, causa sequestro, dell’altoforno 2. Poi, a fronte dell’impugnazione al Tribunale del Riesame, da parte di Ilva, del no alla proroga per l’altoforno 2 espresso dal giudice il 10 dicembre, ArcelorMittal ha deciso di attendere gli esiti dell’udienza al Riesame, fissata per il 30 dicembre, e di soprassedere per il momento alla cassa integrazione straordinaria effettuando invece quella ordinaria nelle modalità già programmate.