Lo dice la logica. Lo afferma il buon senso, lo ribadiscono le istituzioni per bocca di Giovanni Toti. E lo conferma la geografia delle nostre spiagge.

Infatti le anguste spiagge liguri sono davvero inadatte a questa invenzione in tempi di Coronavirus. Il litorale della nostra regione, per quasi la metà non è sabbioso, in primis. Tutto lo spezzino è roccioso (vedi le Cinque Terre, tranne la spiaggia di Levanto e pochissime altre eccezioni). Il levante, Tigullio in testa, non ha quasi spiagge fini dove poter posizionare i box di plexiglas: forse solo nella Baia del Silenzio, ma deturperebbe il paesaggio meraviglioso; un po’ più adatte nella baia delle favole, con poca sabbia e roccette fini fini, ma non dimentichiamoci l’alto costo. Poi, nel levante genovese, la sabbia e spazi adatti li si hanno solo a Cavi di Lavagna, Lavagna ed a Chiavari in parte (lato Colmata a Mare). Invece, a Zoagli (solo scogli), Rapallo, Santa Margherita Ligure, Camogli, Recco, Sori, Pieve Ligure e Bogliasco, gli spazi non ci sono proprio, con spiaggette davvero minuscole o rocce. Nel territorio comunale, solo nelle grosse spiagge di corso Italia (quasi tutte private) si potrebbe pensare a qualcosa di simile.
A ponente, invece, a partire da Voltri, ritornano la sabbia e con esse un po’ più spazi, ma non nella perla Alassio, il cui litorale l’anno scorso è stato funestato da ben cinque mareggiate che hanno messo in ginocchio gli stabilimenti balneari.