L’emergenza sanitaria ed economica Coronavirus si abbatte sul comparto vino della nostra Liguria. Dalle Cinque Terre spezzine, patria dei bianchi frizzanti e lisci della nostra regione

, infatti si alza un grido di dolore. In questi due mesi di lock down di alberghi, hotel, ristoranti, bar, pub e ristoranti, infatti, vi sono stati cali fino all’80%. Appare di primo acchito come un dato un po’ alto: infatti, se un consumatore non va fuori a bere del vino bianco lo beve a casa, ma invece non è così, così pare. “Urgono misure per garantire la sopravvivenza alle aziende” affermano i vinicolo tori spezzini.

“Il decreto Cura Italia e l’ultimo decreto liquidità sulla carta sono positivi, ma devono avere i termini dell’urgenza sia nelle procedure, sia nella dotazione delle risorse, per consentire alle nostre imprese di superare questo momento, le aziende vitivinicole toscane, senza gli indispensabili introiti garantiti dalle vendite di vino e dall’attività̀ di accoglienza, si trovano a fronteggiare già̀ adesso una forte crisi di liquidità, mettendo a rischio non solo i propri bilanci, ma anche e soprattutto la propria sopravvivenza”.
stesse problematiche tra i produttori di vino nell’estremo ponente ligure e nella piana di Albenga.