Sturla, Chiaravagna, Fegino, Molinassi, il cantiere del Fereggiano: sono i cinque rivi genovesi dove si concentreranno i fondi arrivati da Roma per la messa in sicurezza; a questi si aggiunge il cantiere

del Bisagno – che ripartirà non appena il Tar si pronuncerà sui ricorsi – e la demolizione del palazzo di via Giotto che sta per entrare nella fase esecutiva. “Sono interventi che mitigano il rischio, ovviamente non lo cancellano. Ci vorrebbe ben altro per fare operazioni definitive circa la messa in sicurezza del territorio genovese”, chiarisce immediatamente il presidente della regione Claudio Burlando (foto)  commentando l’esiguità delle risorse a disposizione, “per ora cerchiamo di spendere bene i fondi che sono arrivati e speriamo che nei prossimi anni si possa pianificare un’altra serie di interventi”.

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