Un’autentica doccia fredda. Da quanto trapela da Roma, dopo i primi segnali improntati su un moderato ottimismo, i fondi destinati ai contratti di solidarietà sarebbero davvero scarsi,

destinati a terminare nel giro di pochissimi mesi, a seconda del fabbisogno di ogni regione.

L’assessore ligure al Lavoro Enrico Vesco, infatti, ha subito lanciato un accorato appello alle parti in causa, un sos di allarme: “Se non arrivano subito gli accordi sarà un disastro per migliaia di lavoratori liguri – spiega il rappresentante del PdCi di La Spezia – Questo è l’unico ammortizzatore sociale fattibile al momento per tutte le persone che di recente hanno perso il proprio posto di lavoro, ma se si continua di questo passo rischia ben presto di arenarsi”.

Tradotto, sarebbe il tracollo immediato, per esempio, per i lavoratori del Carlo Felice, dell’Amt, solo per fare due esempi lampanti. “Non c’è più tempo per fare i giochetti” ha ammonito lo stesso Vesco ai rappresentati romani del Ministero del Lavoro e del Welfare. “Non mi vergogno di dare 700 euro a chi ha perso un lavoro e deve mantenere la famiglia” ha attaccato lo stesso Vesco.

Il caso più spinoso sul tavolo è senza dubbio quello legato alla grana dei 430 esuberi dell’Amt. Vesco in questo campo è assai attivo e cercherà con tutte le sue forze di congelare il piano di esuberi prospettato dai vertici dell’azienda, un piano “lacrime e sangue” che minerebbe la salute economica della nostra città.