In particolare la richiesta di sbloccare immediatamente le grandi opere liguri a partire dalla Gronda – che il Governo, per ragioni ideologiche, secondo i sindacati, anche Ugl

di destra, e di tutta la sinistra, continua a tenere ferma – e che vede per il territorio savonese la necessità di realizzare urgentemente le  opere infrastrutturali per collegare la nuova piattaforma portuale di Vado Ligure  alla rete ferroviaria e autostradale, il raddoppio della ferrovia Savona-Torino e l’adeguamento nelle tratte obsolete che rappresentano un vero e proprio freno allo sviluppo, il raddoppio ferroviario nella tratta Finale Ligure-Andora e l’urgenza di intervenire sulla vicenda dell’Aurelia bis, che rischia un blocco dei cantieri, con tutte le ricadute pesanti su cittadini e lavoratori, per oltre 4 anni.
Poi per la battaglia contro i ribassi d’asta, il dumping contrattuale a danno dei lavoratori e la mancata applicazione delle clausole sociali negli appalti, esprimendo anche profonda preoccupazione per il blocco dei finanziamenti delle funivie di Savona. 
Quindi la lotta dei sindacati contro i tagli del Governo gialloverde alla mobilità pubblica: 58 milioni in meno al fondo nazionale trasporti (di cui 2 per il tpl ligure equamente divisi tra ferro e gomma) e 54 milioni in meno sui contributi Inail per le malattie che si abbatteranno direttamente sulle aziende di trasporto (altri 2 milioni in meno per la Liguria). Inoltre si chiede al Governo di rifinanziare il Ferrobonus introdotto da Delrio, ma mai sostenuto dai gialloverdi: uno strumento fondamentale per il trasporto delle merci su ferrovia. 
Lo sciopero punta anche alla vicenda TPL , sollecitando lo sblocco della situazione per l’azienda partendo da una seria riflessione sul trasporto pubblico locale savonese, dalle necessità di mobilità di studenti, lavoratori, anziani e dalla prospettiva di messa in sicurezza dell’azienda pubblica e dei propri lavoratori. Quindi prima i contenuti, poi i nomi dei vertici che saranno chiamati a guidare TPL.