A breve non meravigliatevi se i tanti camion rossi della Bartolini che sfrecciano a Genova, per lo più guidati da autisti ecuadoriani, diventino gialli, il colore di Poste Francese. Essa entra,

infatti, a pieno titolo nella logistica per il commercio elettronico italiana acquisendo il pieno controllo del corriere BRT tramite la controllata Geopost, che nel 2017 acquisì il 37,5% dalla famiglia Bartolini. Allora la società postale lasciò ai fondatori la maggioranza delle azioni, ma ora cambiano gli equilibri perché l’amministratore delegato di La Poste, Philippe Wahl, ha annunciato la firma dell’accordo con Bartolini per portare la sua partecipazione all’85%, lasciando alla famiglia italiana il restante 15%. La collaborazione tra le due aziende è iniziata sei anni fa con uno scambio di attività: BRT consegnava in Italia i pacchi spediti tramite La Poste e quest’ultima faceva lo stesso in Francia per quelli inviati dal corriere. Poi c’è stata l’acquisizione della quota di minoranza e ora l’annuncio del controllo. Dalle prime informazioni, Dalmazia Monti manterrà la carica di direttore generale.
Fondata nel 1928, Bartolini si è imposto tra i principali corrieri espressi italiani e oggi compete con la Posta e multinazionali del calibro di FedEx e Ups, con enormi potenzialità di sviluppo grazie al commercio elettronico. Ma per mantenere il passo ha bisogno di risorse che non può recuperare al proprio interno e da qua la ricerca di un partner. Wahl ha dichiarato che La Poste investirà in Italia, anche se non ha precisato né l’importo dell’acquisizione, né quello di futuri investimenti. Oggi BRT consegna oltre 650mila pacchi al giorno attraverso 180 agenzie.