Container al ribasso, ma un boom oltre le più rosee previsioni per quanto riguarda i croceristi. È questa, in estrema sintesi, la “summa” dei dati relativi al mese di marzo

per quanto riguarda il porto di Genova.

Tutti i numeri snocciolati dall’Autorità Portuale del capoluogo ligure si riferiscono a un raffronto con dati del marzo 2012. In questi dodici mesi i croceristi sono passati dagli oltre 35,000 alla cifra record di 72,000. Male il dato dei container, specchio della crisi, con il crollo dei consumi che ha ovviamente prodotto un abbassamento del numero di teu arrivati sulle banchine del porto genovese. Si parla di un 4,7% in meno. Se invece si analizza il trimestre per intero, ossia gennaio, febbraio e marzo 2013 con quello del 2012, allora il segno meno è più contenuto e la forbice si abbassa a -2,7%. In questa spirale vengono coinvolti il Vte e il Sech, entrambi caratterizzati da un calo dei movimenti e dei traffici. Sempre secondo l’Autorità Portuale genovese, il calo dei consumi e del potere d’acquisto delle famiglie italiane si farà sentire anche nei prossimi mesi e quindi è normale questo calo, del tutto fisiologico.

La cartina di tornasole potrebbero essere i traffici di aprile, come aveva più volte sottolineato il presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo. Il motivo? Termina il Capodanno cinese, una ricorrenza che paralizza o quasi il paese orientale e tutti sanno che a Calatà Sanità, per esempio, i tre quarti delle navi sono asiatiche.

Stupisce il dato relativo ai passeggeri, con un + 105% in più che ha sorpreso anche lo stesso Merlo. Ciò significa che il Terminal genovese è ben avviato verso il milione di croceristi, mentre sono i traghetti a preoccupare, un dato negativo dell’8% e che non va confuso con quello dei croceristi, due mondi che viaggiano su binari differenti.