Un paio di settimane fa Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità del Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, dimessosi da tempo da Assoporti, ha dichiarato: “L’aver inserito la riforma

portuale all’interno della riforma della pubblica amministrazione, non solo ha dimostrato e sta dimostrando tutta la sua inefficacia, ma ha anche messo a nudo drammaticamente l’inutilità di un soggetto associativo, quale è Assoporti, che in passato rappresentava un valido interlocutore per le Istituzioni e per il mondo dello shipping, ed oggi costituisce un soggetto fantasma in un settore che avrebbe bisogno di ben altri strumenti e ben altri ruoli per rilanciarsi … La necessità oggi è quella più che mai di rafforzare la direzione generale dei porti al Mit, liberare i presidenti da quel cappio costituito da inutili norme che ne frenano l’azione, rallentando lo sviluppo economico e finanziario delle aree portuali e rafforzare il ruolo dell’autorità marittima nella gestione della sicurezza nell’ambito della navigazione evitando inutili sovrapposizioni di competenza che spesso finiscono per indebolire entrambe le parti o per colpire la più debole”.